giovedì 11 ottobre 2007

Udine. Il delitto del gioielliere

Grazie all’intraprendenza di Giovanni Galeone, ex allenatore di Serie A, è stato arrestato l'assassino del gioielliere Giacomo Patti, di recente ucciso a Udine con il revolver rubato al mister che ha così brillantemente risolto il caso con la sua pronta testimonianza.

Ma qualcuno sta seguendo un’altra pista: si vocifera infatti di un omicidio scoppiato a causa di insanabili contrasti in merito all’annosa querelle calcistica "uomo vs. zona", che come saprete ha spaccato a metà il Belpaese per anni. Pare che il killer sia proprio Galeone, anche perché la Smith & Wesson calibro 38 usata era sua, come del resto ha anche ammesso pubblicamente.

Sembra che la vittima – un acceso difensivista di scuola Ottavio Bianchi – stesse tessendo sperticate lodi della Reggiana di Pippo Marchioro (nella foto), nota in passato per il gioco mediocre e sparagnino e per il libero usato anche dietro il portiere. Al che il "profeta dell'Adriatico" non ci ha più visto e non ha potuto fare altro che premere il grilletto contro il malcapitato catenacciaro. Punizione oltre misura. A questo punto ricorderete la famosa antipatia del tecnico nei confronti del cosiddetto gioco all’italiana e il culto supremo del modulo 4-3-3 a zona sopra ogni altra cosa. Intanto le indagini continuano.

Non doveva certo finire a questo modo, ma il povero Patti (Giacomo per i suoi cari) è già volato in Cielo e senz’altro ora prega per i suoi colleghi gioiellieri in compagnia del piccolo Tommy e di Madre Teresa di Calcutta, che peraltro si diede molto da fare per i più bisognosi.